Svolgiamo attività di analisi conoscitiva e valutazione dello stato di conservazione dei beni culturali con tecnologie non invasive;
Elaboriamo piani di manutenzione programmata, monitoraggio, conservazione preventiva e pronto intervento sia in situazioni ordinarie che di emergenza;
Le procedure diagnostiche differiscono a seconda della tipologia materica del bene, delle tecniche adottate e degli obiettivi dell'indagine e si raggruppano in quattro tipologie di analisi:
Relativamente ai quattro campi di indagine prima proposti, è possibile effettuare diversi tipi di indagine a seconda della tipologia materica di composizione dell'opera. Qui di seguito ne riportiamo alcune a titolo esemplificativo:
Negli ultimi anni, il compromesso tra la necessità di ottenere dati analitici realmente rappresentativi e l’imperativo di minimizzare il danno prodotto al bene culturale dal campionamento è stato il maggior argomento di dibattito. La nostra strumentazione è portatile e sviluppa solo tecniche non invasive e presenta il vantaggio di poter essere portate in situ, ottenendo così informazioni sulla composizione e la distribuzione dei materiali senza effettuare alcun prelievo e senza dover spostare l'opera d'arte.
Queste indagini permettono di documentare le risposte dei materiali alle diverse lunghezze d'onda (visibile, radiazione ultravioletta, radiazione infrarossa). In tal modo è possibile evidenziare la presenza di ritocchi o ridipinture, del disegno preparatorio e avere una prima mappatura dei materiali organici e inorganici presenti sulla superficie dell’opera.
Fotografie HD in luce visibile e radente; riflettografie infrarosse e post-produzione con falso colore (IRFC); fluorescenza nel visibile da radiazione ultravioletta; luminescenza in infrarosso da luce visibile (BIL, VIL, RIL).
La radiografia permette di valutare la tecnica e lo stato di conservazione di un'opera incluso il supporto (cadute di colore, stuccature, ritocchi, etc), o la presenza di precedenti dipinti al di sotto della pellicola pittorica oggi visibile.
Si tratta di una tecnica innovativa che coniuga l’analisi per immagine a quella chimica. Attraverso la camera iperspettrale è possibile registrare, oltre all’immagine anche gli spettri Vis-NIR consentendo l’identificazione di pigmenti ed avere così una loro mappatura sull’opera.
La termografia, applicata soprattutto nel campo della diagnostica dell’edilizia storica, permette di individuare i ponti termici, causa di dannose e localizzate differenze termiche, l’individuazione di elementi metallici nella muratura (capochiave e catene), l’orditura di solai e le fratture. La termografia consente la mappatura della distribuzione dell’umidità e del comportamento locale in seguito al ciclo di riscaldamento solare.
Questa tecnica permette di determinare gli elementi chimici presenti su una data superficie.
E' quindi molto utile per lo studio della componente inorganica (pigmenti) e analisi degli inquinanti e delle patine superficiali.
Con questo tipo di strumentazione è possibile identificare i pigmenti organici come le lacche e i pigmenti inorganici.
Attraverso l’analisi delle coordinate L, a* e b* è possibile seguire le variazioni cromatiche di una superficie pittorica.
Queste tipologie di indagini sono molto efficaci per studiare la composizione chimica di un campione attraverso l’individuazione di particolari gruppi di atomi caratteristici di sostanze organiche ed inorganiche: leganti, pigmenti organici e inorganici, vernici, prodotti di alterazione come ossalati, solfati, carbossilati.
Consentono anche di esaminare gli inquinanti e le patine superficiali e possono essere usate per il monitoraggio on-line delle diverse fasi di pulitura.
Spettrometria Raman; spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier: acquisizione di spettri in trasmissione, in ATR e in riflettanza.
Queste strumentazioni consentono di analizzare tutti i materiali cristallini in modo qualitativo e semi-quantitativo per lo studio della componente inorganica cristallina, lo studio delle fasi mineralogiche costitutive di malte, intonaci, materiai lapidei e ceramici, e l'analisi degli inquinanti e delle patine superficiali.
Lo studio dei parametri ambientali (temperatura, umidità relativa, illuminamento, ecc.) di un ambiente chiuso o semi-chiuso, come ad esempio un museo, un sito archeologico, un archivio o una chiesa, facilita la conoscenza e la prevenzione dei fattori di rischio microclimatico e della loro evoluzione nel tempo. Avendo un efficiente monitoraggio e controllo del microclima permette la corretta conservazione dell'ambiente e delle opere d’arte al suo interno.
Il monitoraggio ambientale viene effettuato con datalogger che consentono di registrare giornalmente i seguenti parametri: temperatura, umidità relativa e luminosità.
Un’analisi più approfondita della qualità dell’aria in ambienti indoor viene eseguita con una stazione micro-meteo prototipale per analisi online denominata MOUSE sviluppata dal Laboratorio in collaborazione con il Dipartimento di Chimica, biologia e biotecnologie dell’Università degli studi di Perugia. Tramite la stazione MOUSE è possibile analizzare in tempo reale particolato atmosferico nano e micro, il contenuto di ozono, di black carbon e l’illuminamento oltre che temperatura, umidità relativa e pressione atmosferica.